Il 22 ottobre 2025, presso la sede dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS), si è tenuto l’evento “Lo stato dell’arte delle Reti Tempo-Dipendenti”.
L’incontro ha rappresentato il momento di presentazione ufficiale della Quarta Indagine Nazionale sullo stato di attuazione delle reti cliniche tempo-dipendenti – Emergenza-Urgenza, Trauma, Ictus e Cardiologica per l’emergenza – che costituiscono l’ossatura strategica del sistema sanitario pubblico per la gestione delle patologie in cui il tempo è determinante per la sopravvivenza e la qualità della cura.
Durante l’evento, AGENAS ha illustrato i risultati dell’indagine, basata sui dati 2023, e ha presentato un nuovo portale statistico pubblico che consente di confrontare, Regione per Regione, i livelli di accessibilità e copertura dei servizi tempo-dipendenti, fino al dettaglio delle 110 Aziende Sanitarie Locali.
Il portale è raggiungibile nella sezione Open Data del sito istituzionale AGENAS, all’indirizzo https://stat.agenas.it, dove è possibile consultare i report interattivi e gli indicatori aggiornati per ciascuna rete.
Un’iniziativa che unisce trasparenza e innovazione digitale, offrendo a cittadini, ricercatori e decisori politici uno strumento concreto di analisi delle disuguaglianze territoriali.
Un sistema di rete sempre più integrato
La nuova edizione del rapporto AGENAS si colloca all’interno del quadro normativo delineato dal Decreto Ministeriale 70/2015 e dall’Accordo Stato-Regioni del 24 gennaio 2018, che hanno definito standard qualitativi, strutturali e organizzativi per le reti cliniche.
Oggi, a dieci anni dall’avvio di questo percorso, l’obiettivo è valutare quanto le Regioni siano riuscite a trasformare tali linee guida in modelli di rete realmente operativi, capaci di garantire la presa in carico tempestiva e continuativa del paziente.
L’indagine ha adottato un approccio valutativo evoluto, basato sull’Indice Sintetico Complessivo di Valutazione (ISCO), che combina:
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un Indice di Questionario (ISQ), relativo agli aspetti di organizzazione, programmazione e governance delle reti;
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un Indice da flussi SDO/Emergenza (ISSDO), rappresentativo dei volumi e degli esiti clinici.
La relazione tra efficienza organizzativa e risultati di salute è evidente: una rete ben pianificata corrisponde a migliori esiti clinici e minori tempi di trattamento.
Le Regioni con performance più elevate – tra cui Toscana, Emilia-Romagna, Veneto, Liguria e Marche – dimostrano che la piena integrazione tra rete ospedaliera e territoriale è la chiave per garantire qualità, sicurezza e tempestività.
Le quattro reti tempo-dipendenti: luci e ombre
Rete Cardiologica
I dati mostrano come la componente organizzativa sia decisiva nel determinare gli esiti clinici.
Regioni come Toscana, Marche, Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna registrano i migliori risultati grazie a una rete capace di garantire la continuità tra fase acuta e post-acuta e di raggiungere efficacemente anche le aree più periferiche.
La pianificazione e il coordinamento interistituzionale restano quindi strumenti strategici per ridurre la mortalità cardiovascolare.
Rete Ictus
L’indagine evidenzia l’importanza di tradurre le evidenze cliniche in modelli organizzativi flessibili, sostenibili e basati sulla multidisciplinarietà.
Veneto, Liguria, Emilia-Romagna e Lombardia rappresentano esempi virtuosi di “rete diffusa”, dove l’integrazione tra ospedale e territorio e la tempestività del trattamento (trombolisi e trombectomia) risultano determinanti nel ridurre le disabilità a lungo termine.
Rete Trauma
Per la rete trauma, AGENAS ha avviato un lavoro di approfondimento sugli indicatori di processo e di esito, con l’obiettivo di superare le criticità legate alla qualità e omogeneità dei dati.
Particolare attenzione viene dedicata alla catena del soccorso, dal pre-ospedaliero alla riabilitazione: la tempestività del trasporto, l’efficienza delle shock room e la presa in carico riabilitativa costituiscono elementi chiave di un percorso integrato.
Rete Emergenza-Urgenza
È la rete più esposta alla pressione del sistema. Carenza di organico, disomogeneità territoriale e accessi impropri al pronto soccorso restano criticità diffuse.
Tuttavia, l’esperienza delle Regioni Molise, Marche, Piemonte e Veneto dimostra che una corretta organizzazione delle aree di osservazione breve e semi-intensiva (OBI) può ridurre i ricoveri impropri e migliorare il flusso dei pazienti, ottimizzando l’uso delle risorse e la qualità dell’assistenza.
Accessibilità e trasparenza: un nuovo standard per la governance sanitaria
Uno dei risultati più significativi del monitoraggio è la mappatura dell’accessibilità ai nodi di assistenza delle quattro reti.
Attraverso il nuovo portale, è possibile valutare i tempi medi di percorrenza per raggiungere i centri di emergenza (15, 30, 45 e 60 minuti), fornendo una misura oggettiva dell’equità territoriale.
Questa apertura dei dati rappresenta un passo avanti verso una governance sanitaria basata sull’evidenza, capace di orientare le decisioni strategiche e le politiche regionali di pianificazione.
Verso reti sempre più reattive e connesse
AGENAS indica con chiarezza la direzione evolutiva del monitoraggio: concentrarsi sugli indicatori temporali di processo per valutare la reale efficacia dei percorsi diagnostico-terapeutici (PDTA), fin dalla presa in carico e dal trasporto del paziente.
Per i manager della sanità pubblica, ciò significa passare da una logica di adempimento a una di gestione dinamica delle reti, incentrata su:
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interoperabilità dei dati tra sistemi ospedalieri e territoriali,
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formazione continua degli operatori,
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monitoraggio in tempo reale degli esiti e dei tempi di risposta.
Le Reti Tempo-Dipendenti sono oggi un laboratorio di innovazione organizzativa e di efficienza clinica per l’intero SSN.
Dove la rete funziona, migliorano gli esiti, si riducono i tempi di trattamento e cresce la fiducia dei cittadini nel sistema pubblico.
La sfida per i prossimi anni sarà quella di rendere omogenei questi risultati su tutto il territorio nazionale, superando le disuguaglianze regionali e garantendo a ogni paziente la stessa possibilità di cura, indipendentemente dal luogo in cui vive.
Per approfondire:
Leggi il Rapporto integrale AGENAS sulla Quarta Indagine Nazionale delle Reti Tempo-Dipendenti
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